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4 Dicembre / Napoli
Marco D’Amore

Marco D’Amore, poliedrico artista italiano, si distingue come attore, regista e sceneggiatore.

Nato a Caserta, Marco D’Amore è nipote d’arte (il nonno ha recitato in compagnia con Nino Taranto e in qualche film di Nanni Loy e Francesco Rosi). 

Nel 2000 entra nel cast dello spettacolo Le avventure di Pinocchio, prodotto dalla compagnia Teatri Uniti di Toni Servillo, per la regia di Andrea Renzi.
Nel 2004 si diploma presso la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Seguono varie esperienze teatrali, tra cui quella con la compagnia di Elena Bucci e Marco Sgrosso.

Le Belle Bandiere e quella de La trilogia della villeggiatura, con Toni Servillo. 

Nel 2005, con Francesco Ghiaccio, fonda la compagnia di produzione teatrale e cinematografica. La Piccola Società con la quale, nel corso degli anni, ha prodotto, diretto e interpretato quattro spettacoli teatrali (Solita formula, Il figlio di Amleto, L’albero e L’acquario) e due cortometraggi (Gabiano con una sola B e Voci bianche), entrambi in concorso al Festival del Cinema di Torino.
Nel 2010 è co-protagonista al fianco di Toni Servillo nel film Una vita tranquilla di Claudio Cupellini. 

Nel 2012 arriva la notorietà con la serie TV Benvenuti a tavola – Nord vs Sud e nel 2014 produce con la sua compagnia e Indiana Production Company il film.

Un posto sicuro sui disastri dell’eternit, ed è nel cast dei film Perez., con Luca Zingaretti diretto da Edoardo De Angelis e Alaska con Elio Germano e la regia di Claudio Cupellini.

Nel 2014, inoltre, riscuote grandissimo successo grazie all’indimenticabile interpretazione di Ciro Di Marzio nella celebre serie televisiva “Gomorra – La serie” dove tra l’altro, oltre a brillare sullo schermo, assume il ruolo di regista nelle quarta e quinta stagione.

Nel 2016 dirige e interpreta il dramma American Buffalo di David Mamet (nella traduzione di Luca Barbareschi), presentandolo poi in una tournée protrattasi anche nel 2017 e nel 2018.

Nel 2019, ha portato sul grande schermo il personaggio di Ciro Di Marzio nel film “L’immortale”, dirigendolo personalmente e conquistando il prestigioso “Nastro d’argento” come miglior regista esordiente.